La scuola media di Paganica (L’Aquila)
Ogni promessa è un debito, nel mio caso con mora considerate le settimane di distanza dal post precedente. Qui descrivevo come talvolta appaia aliena la normalità di una persona affidabile e coerente, in un ambito, quello amministrativo, dove spesso a farla da padrone, per varie ragioni, è l’approssimazione. Terminavo il post con la promessa di parlare della scuola media del mio paese, Paganica.
L’essere intitolata al Sommo Poeta non l’ha risparmiata da periodi bui. Non so quanti siano stati i periodi bui della scuola media sin dalla primissima campanella. Quel che so è che l’ultimo periodo buio è in corso. La scuola media Dante Alighieri di Paganica lo sta vivendo da qualche anno, esattamente dal terremoto dell’Aquila avvenuto il 6 aprile 2009. Di positivo c’è che il buio non è pesto, non è senza speranza. La luce c’è. È dentro le mura anche se non propriamente di mura si può parlare, più avanti spiegherò il motivo. La luce emana dalla grandezza delle esperienze che i ragazzi possono vivere. La scuola media ha corsi didattici ed extracurriculari di qualità, e un corso musicale nel quale gli studenti possono scegliere quale strumento studiare fra pianoforte, chitarra, clarino e violino. Piccoli talenti crescono, con molto impegno e grandi soddisfazioni.
Dalla notte del terremoto l’edificio della scuola media di Paganica è inagibile. Si tratta di un vecchio edificio situato in una zona centrale e nevralgica della frazione del Comune dell’Aquila. Abbastanza inadeguata per ragioni di spazio e di sicurezza esterna, il terremoto l’ha trovata inerme e indifesa. Risultata molto danneggiata, dovrà essere abbattuta, fatta eccezione per un’ala di più recente costruzione che forse potrà essere recuperata.
Una delle prime battaglie fatte dall’amministrazione e dalla popolazione durante la prima emergenza nel 2009 fu il ripristino delle strutture scolastiche in tempo per la riapertura dell’anno scolastico, dopo l’estate. Se non è stata la prima battaglia, certamente fu la prima vittoria. Gli edifici scolastici lievemente danneggiati furono riparati con le metodologie più moderne e in poco tempo. Le strutture non recuperabili, fra queste la scuola media di Paganica, furono trasferite in appositi moduli provvisori ad uso scolastico, i famosi (all’Aquila) m.u.s.p. Nei primi di ottobre del 2009 tutte le scuole del cratere aquilano avevano una sede e in tutte suonò la prima campanella post-sisma. In tutte tranne che in una, nella scuola media del mio paese, intitolata al Sommo Poeta ma evidentemente figlia di un dio minore. Nelle settimane in cui i cantieri delle altre scuole avanzavano alacremente, per la media di Paganica ci furono lunghi tentennamenti per prendere una decisione su dove costruire la sede provvisoria. Localizzato il sito, c’era da avviare i lavori. Per tutte le altre scuole era stato costruito un m.u.s.p. cioè una struttura modulare prefabbricata nata per essere una scuola, per la media di Paganica si optò per la latta. Ecco perché è improprio parlare di mura. Arrivarono container da assemblare, alcuni già usati per qualche anno e dismessi dal terremoto in Umbria. I container furono assemblati, rivestiti, coperti, strutturati in maniera dignitosa. Il ritardo nella costruzione comportò tre mesi di pendolarismo pomeridiano degli studenti. I ragazzi paganichesi dagli 11 ai 13 anni, si recavano nella sede centrale in città per tre ore ogni giorno, ospiti dalle 15 alle 18, per conquistare il loro surrogato didattico. Non furono consentite deroghe: gli studenti della sede centrale avevano lezioni regolari, i ragazzi di Paganica dovevano pazientare. La regolarità per loro arrivò a gennaio 2010. Deroghe a non finire furono invece concesse alla struttura della sede minore. Benché dall’esterno la scuola si presenti bene, all’interno le aule sono troppo piccole, in numero insufficiente per tutte le attività, non sono ben coibentate né insonorizzate. Non c’è adeguato ricambio d’aria né isolamento termico. Numerose risultano le difformità rispetto alle normative in materia di edilizia scolastica.
Dopo 6 anni la situazione all’interno della struttura provvisoria di Paganica è invivibile. In alcuni punti della scuola sono evidenti i cedimenti strutturali, anche della pavimentazione. I genitori e i docenti lottano da tempo per accelerare il processo di ricostruzione della sede definitiva. Si susseguono da anni appelli, colloqui formali e informali con sindaco e assessori, articoli sui giornali (qui molto in sintesi, un paio di anni fa). Nessun risultato finché nell’ambito dell’iniziativa UnConsiglioPerPaganica (assemblea pubblica mensile sulle questioni di attualità quotidiana nel paese) i cittadini, i genitori e il corpo docente, scavalcando gli steccati della burocrazia, dell’intermediazione della politica troppo spesso inconcludente, e superando con diplomazia e disponibilità ogni obiezione, hanno incontrato l’architetto Enrica De Paulis, dirigente del settore Patrimonio e Ricostruzione Pubblica del Comune dell’Aquila. In poche settimane le parti si sono ascoltate, confrontate e chiarite sulle necessità e le reali possibilità. Lo scenario è delineato. Si sa dove e come sarà costruita la nuova sede definitiva della scuola media Dante Alighieri di Paganica (sede Celestino V), con uno sguardo al futuro. L’arch.De Paulis ha vagliato varie ipotesi e scelto quello più fattibile, che potesse soddisfare le esigenze di celerità, sicurezza e sostenibilità. Ne è nato un documento di progetto preliminare sul quale lei e l’istituzione scolastica si sono confrontati per non lasciare nulla al caso. Per fare le cose fatte bene. Il documento è stato approvato dalla giunta comunale, valutato e approvato dagli uffici competenti che hanno stanziato il finanziamento necessario. Entro il mese di maggio 2015 partirà la progettazione esecutiva e a breve, si spera entro la fine dell’anno, si potrà bandire la gara d’appalto.